sabato, Aprile 20, 2024
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Safety Perceptions Index 2023: i risultati chiave

a cura di Katrina Dal Molin

Un aumento dei danni causati da condizioni meteorologiche avverse, crescenti ansie associate all’occupazione e alle condizioni socio-economiche, un aumento globale del sentimento di “rischio ambiguo” ossia della sensazione delle persone di essere a rischio, senza sapere esattamente perché: sono questi alcuni dei risultati chiave del Safety Perceptions Index 2023.

Arrivato alla sua seconda edizione, il Safety Perceptions Index (SPI) misura la percezione della “sicurezza” da parte della popolazione mondiale rispetto a diversi ambiti esistenziali. L’edizione del 2023 si basa su due edizioni del Lloyd’s Register Foundation World Risk Poll, la prima condotta nel 2019 e la seconda nel 2021, fornendo commenti, tendenze e approfondimenti su questi dati.

A sua volta, il World Risk Poll della Lloyd’s Register Foundation si basa su circa 125.000 interviste condotte dall’istituto di sondaggi Gallup in 121 paesi nel 2021 e su 150.000 interviste realizzate in 142 paesi nel 2019 (tra i due sondaggi i numeri si sono ridotti a causa delle restrizioni legate al Covid-19). Tali dati includono luoghi dove esistono pochi dati ufficiali sulla percezione di sicurezza e di rischio e costituiscono, quindi, una risorsa preziosa per definire la natura e la scala delle sfide globali.

La seconda edizione del SPI nasce dalla collaborazione tra l’ente benefico per la sicurezza globale Lloyd’s Register Foundation e l’Institute for Economics and Peace (IEP), il principale think tank mondiale dedicato allo sviluppo di indicatori per l’analisi della “pace positiva” e delle sue ricadute in termini di valore economico, i cui dati sono utilizzati da numerosi governi, da organizzazioni non governative e da istituzioni intergovernative come l’OCSE, il Segretariato del Commonwealth, la Banca Mondiale e le Nazioni Unite.

Il rapporto SPI si concentra sui rischi suscettibili di causare maggiori disagi e avere un impatto particolarmente significativo sulla vita delle persone in tutto il mondo. Vengono misurati l’esperienza recente di gravi danni e la preoccupazione per possibili danni futuri in cinque ambiti: cibo e acqua, criminalità violenta, condizioni meteorologiche avverse, salute mentale e sicurezza sul posto di lavoro. Questi aspetti sono combinati in un punteggio complessivo che riflette le percezioni di (in)sicurezza per paese e regioni del mondo. È bene notare che l’indagine è stata completata prima dell’invasione russa dell’Ucraina, che ha messo a dura prova le catene di approvvigionamento alimentare globali.

Oltre la metà dei paesi intervistati ha registrato un sostanziale deterioramento della sensazione di sicurezza rispetto a cinque anni prima. In Myanmar, l’11% della popolazione ha dichiarato di sentirsi meno al sicuro nel 2019, percentuale che è salita al 59% nel 2021. In Vietnam il 37% della popolazione ha riferito di sentirsi meno al sicuro, con un aumento di 26 punti percentuali rispetto al 2019. Tuttavia, molti paesi sono migliorati. In Svezia, la percentuale della popolazione che si sente più sicura è passata dal 12% nel 2019 al 32% nel 2021. Lo Zambia ha registrato un notevole aumento, passando dal 19% al 37%.

L’Italia si colloca al 77° posto nell’indice, con un punteggio complessivo di 0,258. Tuttavia è il paese con la percentuale più alta (53,8%) per quanto riguarda l’esperienza del rischio nell’ambito della sicurezza sul lavoro (workplace safety). Complessivamente, il rischio più citato in Italia è quello degli incidenti stradali (21,0%).

Il rapporto rivela che c’è stato un aumento di cinque punti percentuali nel numero di persone che hanno affermato di sentirsi meno al sicuro nel 2021 rispetto al 2019. L’Uzbekistan è il paese meno colpito dalla percezione di rischio con il punteggio complessivo più alto (0,072), mentre il Mali è il paese più colpito con il punteggio complessivo più basso (0,587), causato principalmente da molteplici conflitti interni violenti, due colpi di stato e terrorismo diffuso nel paese. In media, l’Africa subsahariana è stata la regione più colpita dal rischio, con tutti e cinque i paesi con i punteggi peggiori situati nella regione.

Per quanto riguarda, infine, l‘aumento del “rischio ambiguo” questo può essere visto nelle risposte fornite alla domanda del World Risk Poll sulla più grande minaccia percepita nella vita quotidiana delle persone. Tra il 2019 e il 2021, i maggiori cambiamenti nei tassi di risposta sono stati per coloro che affermavano che non esisteva alcun rischio nella loro vita (che si sono dimezzati) e per coloro che affermavano di non sapere quale fosse il loro rischio maggiore (che sono quasi raddoppiati).

Il Safety Perceptions Index 2023 scava più a fondo nei dati del World Risk Poll per fornirci preziose informazioni su come le percezioni sulla sicurezza differiscono tra i Paesi e su come i vari aspetti del rischio sono collegati,” ha affermato Sarah Cumbers, Direttrice della sezione “Evidence and Insight” alla Lloyd’s Register Foundation. “Il rapporto sarà utile nei decenni a venire in quanto fornirà informazioni sui cambiamenti nella percezione del rischio, cambiamenti che potrebbero essere associati a eventuali future pandemie o ad altri shock globali, ma darà anche indicazioni su come gestire tali cambiamenti”.

Katrina Dal Molin frequenta il Corso di laurea in Scienze per la Pace presso l’Università di Pisa. Attualmente svolge il proprio tirocinio presso il Centro Interdisciplinare “Scienze per la Pace”.