sabato, Ottobre 5, 2024
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Questa è l’America, non girare lo sguardo dall’altra parte

Ripubblichiamo e traduciamo l’intervento pubblicato dal collettivo 500 Women Scientists sul significato politico più profondo dell’assalto dei sostenitori di Trump al Campidoglio. Gli Stati Uniti si trovano a dover affrontare una sfida per molti aspetti inedita, anche se non imprevista: quella di un terrorismo interno bianco. Questo movimento sovversivo, che è riuscito a entrare nelle sale del parlamento statunitense col supporto tacito delle forze dell’ordine, è in evidente contrasto con Black Lives Matter, duramente represso dalla polizia. Si tratta, per le donne scienziate del collettivo, di un momento storico eccezionale, in cui non bisogna avere paura di usare le parole giuste per definire la situazione: se ci rifiutiamo di chiamare queste azioni come sono, allora non saremo in grado di attuare un cambiamento. Continueremo a trascurare gli eventi e le cause che hanno portato a questo tragico momento, ignoreremo la loro importanza e la storia continuerà a ripetersi.

 

500 Women Scientists

“Gli americani bianchi non hanno mai paura dei poliziotti,
neanche quando stanno mettendo in scena una insurrezione”

Joy Reid

 

Questa è l’America. Non distogliere lo sguardo e non restare sorpreso. Quello di oggi non è un incidente isolato. Se vogliamo realizzare una vera democrazia in questo paese, dobbiamo affrontare il male della nostra storia razzista.

Gli eventi che si sono verificati oggi a Washington DC sono atti di terrorismo interno bianco. Questa mattina, due nuovi senatori dello Stato della Georgia sono stati eletti grazie all’attivismo e all’organizzazione delle donne di colore e dei principali movimenti di azione collettiva, come il New Georgia Project, Fair Fight Action e Georgia STAND-UP. Oggi è stato anche il giorno in cui il Congresso degli Stati Uniti avrebbe dovuto certificare i risultati delle elezioni. Invece, abbiamo guardato con orrore i terroristi interni bianchi, con bandiere confederate e pro Trump, che assaltavano il Campidoglio degli Stati Uniti, senza incontrare ostacoli e venendo persino appoggiati dalla polizia. Nel frattempo, i deputati repubblicani all’interno del Campidoglio hanno tentato di sovvertire la democrazia rifiutandosi di certificare un’elezione perché non accettavano i risultati di un’elezione libera ed equa.

Ecco come appare il terrorismo interno bianco.

Gli eventi di oggi sono il risultato di centinaia di anni di razzismo ideologico, istituzionale e sistemico, di oppressione e violenza. Stiamo assistendo, come tutti, al contrasto tra questi atti di terrorismo perpetrati da uomini bianchi armati e le proteste della scorsa estate promosse da Black Lives Matter: quelle proteste hanno incontrato violenze, abusi e arresti diffusi da parte della polizia. Quello che è successo oggi non vi deve sorprendere, se avete prestato attenzione ai recenti avvenimenti. Mentre pacifici manifestanti di colore sono stati picchiati e uccisi per tutta l’estate, oggi abbiamo visto i violenti terroristi bianchi danneggiare oggetti e edifici, scattando selfie con la polizia. Allo stesso tempo, un ufficiale di colore della polizia del Campidoglio, tentando di proteggere coloro che si trovavano nell’edificio, è stato lasciato solo ad affrontare questi terroristi bianchi, mentre alcuni dei suoi colleghi colludevano con l’insurrezione. Le fondamenta di questa violenza sono state poste sin dall’inizio della storia di questo paese e si sono rafforzate di volta in volta nel corso degli anni, anche attraverso la presidenza Trump. Anche se non siamo sorpresi, ci addolora ancora vedere questa violenza.

Dobbiamo ricordare che il silenzio non è mai neutro. Dobbiamo usare le parole che sorgono spontanee da questa situazione. Terrorismo. Sedizione. Supremazia bianca. Colpo di stato. Insurrezione.

Se non possiamo usare le parole giuste, se ci rifiutiamo di chiamare queste azioni come sono, allora non saremo in grado di attuare un cambiamento. Continueremo a trascurare gli eventi che hanno portato a questo tragico momento, ignoreremo la loro importanza e la storia continuerà a ripetersi.

500 scienziate donne non agisce come se fosse “il solito business”. Questo è un momento straordinario, che ci ricorda che “il solito business” ci ha messo nel caos, da cui solo il cambiamento ci farà uscire. Oggi e ogni giorno, veglia suoi tuoi cari, ma rivolgi un pensiero alle persone di colore, alle persone LGBTQIA, agli immigrati e a tutti quelli che stanno guardando ciò che sta accadendo, con la consapevolezza che i nostri sistemi sociali ed economici sono profondamente ingiusti e che abbiamo una lunga storia di abbandono dei più vulnerabili.

Ricorda che le scadenze di lavoro non hanno più importanza quando le vite delle persone sono in gioco. Quindi, andiamo avanti, e facciamolo con grazia e con impegno per la giustizia.

Un saluto.

(traduzione di Cosimo Landini)

Fonte: 500womenscientists.org, 7 gennaio 2021.

 

500 Women Scientists è un’organizzazione di base fondata da quattro donne che si sono incontrate alla Graduate school di Boulder e che hanno coltivato amicizia e collaborazione dopo che il lavoro e la vita le hanno portate lontanto dal luogo dove hanno studiato. Subito dopo le elezioni presidenziali del Novembre 2016, hanno pubblicato una lettera aperta riaffermando il loro impegno a prendere parola a sostegno della scienza e per le comunità marginalizzate nella scienza. Più di 20.000 donne da più di 100 paesi hanno sostenuto l’appello, per impegnarsi a costruire una società scientifica inclusiva e per promuovere l’uso del linguaggio scientifico allo scopo di superare le divisioni e sostenere la diplomazia globale

 

VERSIONE ORIGINALE INGLESE / ENGLISH ORIGINAL VERSION

 

“White Americans are never afraid of the cops …
even when they are staging insurrection” – Joy Reid

 

This is America. Don’t look away or act surprised; today is not an isolated incident. If we are to enact true democracy in this country, we need to confront the evil of our racist history.

The events that unfolded today in Washington, DC are white domestic terrorism.

This morning, two new Senators from the state of Georgia were elected thanks in no small part to the activism and organizing of Black women and major grassroots organizations like the New Georgia Project, Fair Fight Action, and Georgia STAND-UP. Today was also the day when the U.S. Congress was supposed to certify the results of the election. But instead, we watched with horror as white domestic terrorists, carrying Confederate and Trump flags, stormed the U.S. Capitol building, largely unobstructed — and even abetted — by the police. Meanwhile, Republican representatives inside the Capitol building attempted to subvert democracy by refusing to certify an election because they didn’t like the results of a free and fair election.

This is what white domestic terrorism looks like.

Today’s events are the result of hundreds of years of ideological, institutional, and systemic racism, oppression, and violence. We are witnessing, like everyone else, the stark contrasts between these acts of terrorism, perpetrated by armed white men, and the protests this past summer for Black Lives — protests met with police violence, abuse, and widespread arrests. What happened today is not surprising if you have been paying attention. While peaceful Black and brown protesters were beaten and shot all summer long, today we saw violent white domestic terrorists laugh, riot, damaged property, and take selfies with police. At the same time, a Black Capitol Police officer, attempting to protect those in the building, was left to confront these white domestic terrorists on his own as some of his peers engaged as co-conspirators in the insurrection. The foundation for this violence was seeded at this country’s inception and has been reiterated time after time throughout our history and through the Trump presidency. Though we are not surprised, it still pains us to watch it unfold.

We must remember that silence is never neutral. We must use the words that meet the moment. Terrorism. Sedition. White supremacy. Coup. Insurrection.

If we can’t use the right words, if we refuse to call these actions what they are, then we will not be able to enact change. We will continue to overlook the history that has led to this moment, we will miss its relevance, and history will continue to repeat itself.

500 Women Scientists is not operating as “business as usual.” This is a remarkable time, one that reminds us that “business as usual” got us into the mess — and only transformative change will get us out.

Today and every day, check in on your loved ones, especially on folx of color, LGBTQIA folx, immigrants, and others in your life who are watching what is unfolding with the knowledge that our systems are deeply unjust and that we have a long history of not protecting the most vulnerable among us. Remember that most work deadlines don’t matter when people’s lives are on the line. So as we move forward, let’s do so with grace and a commitment to justice.

Sincerely,

 

500 Women Scientists is a grassroots organization started by four women who met in graduate school at CU Boulder and who maintained friendships and collaborations after jobs and life took them away from Boulder. Immediately following the November 2016 election, they published an open letter re-affirming their commitment to speak up for science and for marginalized communities in science. More than 20,000 women of STEM and supporters from more than 100 countries have signed in support of 500 Women Scientists, pledging to build an inclusive scientific community dedicated to training a more diverse group of future leaders in science and to use the language of science to bridge divides and enhance global diplomacy.