martedì, Dicembre 3, 2024
Diritti

Crimini di solidarietà: il report del Border Violence Monitoring Network

a cura di Francesco Gonnelli

 

Da quando le politiche dell’immigrazione verso l’Europa sono diventate altamente selettive e restrittive, e lo stesso diritto d’asilo è stato di fatto limitato, anche le organizzazioni della società civile che operano in solidarietà con i/le migranti sono state oggetto di critiche e attacchi. Questo report, realizzato dal Border Violence Monitoring Network (BVMN), documenta i numerosi casi di criminalizzazione subiti nel 2021 dalle organizzazioni che fanno parte della rete, in diversi paesi e principalmente nei Balcani occidentali e in Turchia.

Al fine di contestualizzare gli eventi, il report spiega innanzitutto in che cosa consista la “criminalizzazione della solidarietà”, ricostruisce il contesto sociale e politico nel quale si sviluppa, le forme dirette o indirette che assume, gli attori istituzionali che se ne fanno tramite. I ripetuti controlli, gli ostacoli relativi all’ottenimento dei visti, la diffamazione nei media e nella società, le minacce, le molestie e la violenza diretta hanno avuto conseguenze negative per i membri della rete BVMN e per i/le singoli/e attivisti/e.

La rete è costituita da numerose organizzazioni impegnate, in diversi paesi della rotta balcanica, nella tutela e nel monitoraggio dei diritti fondametali delle persone migranti: ne fanno parte No Name Kitchen, Rigardu, Are You Syrious, MobileInfoTeam, Push-back Alarm Austria, Josoor, InfoKolpa, Center for Peace Studies, BlindSpots, Mare Liberum, Collective Aid, e Fresh Response. Il report è frutto del loro lavoro collettivo. I fenomeni di “esternalizzazione delle frontiere”, per cui i controlli sui migranti vengono delegati dai paesi dell’Unione Europea a paesi terzi di transito, come la Turchia, rende il loro lavoro sempre più difficile ma anche più necessario.

 

Fonte: Border Violence Monitoring Network, 6 maggio 2022.